Siete mai andati ad un’assemblea locale della Coop? Io l’ho fatto diversi anni fa, quando dovevo trovare ogni opportunità per colmare lo spazio fra grandi idee e piccoli portafogli non lasciandovi solo dentro “enormi mutui” ma praticando ogni forma di risparmio possibile, compreso il buono sconto del 10% che ti davano al termine del “rito” associativo.
Fu così che con qualche amico carico di spirito ci siamo presentati al cinema presso il quale si teneva l’assemblea.
L’atmosfera era surreale, un sacco di anziani che come noi dovevano far quadrare i loro magri bilanci ma che avevano familiarità con il rito e parlavano già tra loro dei biscotti secchi e del moscato che li aspettavano dopo ”tante alzate di mano”. Gli anziani soci erano amorevolmente “governati” da vecchi volponi della politica locale (in questo caso meno di età e più di militanza) che li accompagnavano, li facevano sedere e s’intrattenevano con loro “amorevolmente”.
Inizia l’assemblea, dopo i saluti di rito di non so quale capopopolo, con tono sommesso e monocorde il “banditore” inizia a sussurrare incomprensibili dati di bilancio, senza una pausa, senza prendere fiato, ogni infornata di dati si chiudeva con un (questa volta ad alta voce in modo che gli apparecchi acustici potessero far comprendere agli anziani intervenuti che era il momento di diventare protagonisti) “Chi è d’accordo alzi la mano!”. Cosa succedeva dopo lo stentoreo invito lascio al lettore immaginare.
Il gustoso aneddoto che vi ho appena raccontato risale più o meno a quando la Coop si era inventata il famoso claim “La Coop sei tu, chi può darti di più”
Più di recente la Coop, attraverso il suo organo ufficiale “Consumatori” si è lanciata in campagne di informazione rivolte ai propri soci sui consumi responsabili, sulla qualità, sui prodotti e il territorio ecc… Una di queste aveva riguardato il legno proveniente dalle foreste a rischio di estinzione, si prendeva in considerazione, tra l’atro, anche il legno “Yellow Balau” http://www.greenpeace.it/camp/foreste/legni.pdf A proposito di questa essenza dice Greenpeace in una sua pubblicazione “Originario da Malaysia e Indonesia. Benché il governo indonesiano abbia vietato l’esportazione di tronchi grezzi, viene ancora venduto su larga scala. Non è reperibile certificato FSC e perfino in questo caso andrebbe evitato”. Proprio in quei giorni presso il supermercato Coop della mia città era in corso una promozione di mobili da giardino e indovinate di cosa era fatto il dondolo in legno della linea “Amalfi”? … avete indovinato. Naturalmente ho segnalato il tutto con una lettera alla Coop (che sono io) che non si è degnata neppure di darmi una risposta.
Veniamo ai giorni nostri, ricordate l’iniziativa di sembraincredibile quella illustrata nel post metodo 300, sono entrato nel sito della Coop, dopo essermi registrato, ho fatto un paio di bei complimenti per la loro sensibilità in campo ambientale e ho suggerito, a proposito del latte Coop di “mettere un dispenser per il prodotto fresco in contenitori ricaricabili, come fanno per i detersivi” inoltre, in merito al nuovo contenitore di latte fresco alta qualità introdotto di recente nella linea di prodotti Coop, dopo aver fatto osservare che “Il contenitore del latte non è di solo cartone ma ha la parte superiore di plastica”. Chiedevo: “Come va smaltito nella differenziata? Posso (rischiando di tagliarmi le mani) eliminare la parte superiore per smaltirla nella plastica ed il resto nella carta? Vi sarei grato di una risposta.”
Inutile dire che non mi è pervenuta alcuna risposta
Morale: ho scoperto che “La Coop non sono io”, perché io do sempre una risposta, anche di mera cortesia, quando non posso accogliere una richiesta, spiegando le mie ragioni, sia nella vita privata che in quella professionale.