lunedì 22 settembre 2008

Settembre, andiamo. É tempo di migrare.

Settembre, andiamo. É tempo di migrare.
L'incipit della celebre poesia di D'Annunzio ben si adatta all'annuncio che devo fare. Il blog cambia casa! O forse si sdoppia, devo ancora decidere. Ho scelto invece di aprire uno spazio un tantino più impegnato (mica da farsi venire l'ernia dalla fatica) nel quale affrontare temi di cui abbiamo un grande bisogno in questo Paese come: il merito, l'efficienza, la trasparenza, il risparmio energetico, ecc...
Intendo farlo in chiave "glocal" Globale e Locale al tempo stesso riflettendo su temi di carattere generale con un occhio a quello che succede dalle nostre parti. Riuscirò a farlo in "pillole" senza essere noioso? Non lo so è per questo forse che mi terro aperta la porta del precedente blog per tornare a "cazzabubboleggiare".
Dai lettori mi aspetto due cose, che se divento palloso me lo dicano con i loro commenti e, per i più volenterosi, che aprano una finestra e che scrivano sul blog insieme a me.
Si stanno avvicinando le elezioni amministrative e tra poco spunteranno come i funghi i "Soloni" dalla ricetta magica, che vorranno fare ogni cosa per il "bene del territorio", anticipiamoli, apriamo il dibattito sulle cose reali, quelle che davvero si possono fare, con l'impegno, la costanza, la coerenza, la tenacia, la praticità tutte doti di cui è in possesso la "Casalinga di Voghera" ma non i fanfaroni di quel mondo in cui regna il darwinismo alla rovescia della nostra politica.
P.S. una migliore definizione del concetto di "glocalizzazione" la trovate qui, ma è in inglese

venerdì 5 settembre 2008

AMICI E NEMICI degli apoidei

In definitiva i fattori che causano la riduzione degli apoidei possono essere naturali o artificiali. Su quelli naturali (brusche e durature variazioni di clima, presenza di predatori e parassiti, incendi, alluvioni) ci possiamo fare poco.
Ma anche l’uomo svolge un ruolo determinante nello sterminio degli apoidei. Si è detto dei fitofarmaci, neonicotinoidi in particolare, ma è possibile citare anche la distruzione dei nidi con le arature di un’agricoltura intensiva, la devastazione delle spiagge, ad opera di un turismo intensivo, per gli apoidei che prediligono tale ambiente (Andrena, ecc…), la mancata attuazione della rotazione agraria, la riduzione della scalarità delle colture, gli incendi delle scarpate, il dragaggio dei corsi d’acqua che sconvolge l’equilibrio degli argini, persino i finestrini delle nostre auto fanno “stragi” di ditteri (di cui non ce ne frega niente) e di apoidei.

Anche voi, ora che ne sapete di più su vittime e colpevoli, siete in grado di schierarvi, semplicemente attraverso scelte consapevoli al supermercato, comprando la frutta e la verdura (non è necessario essere biotalebani basta privilegiare prodotti difesi con i principi della lotta integrata) oppure evitando insetticidi per i fiori sul balcone che contengono neonicotinoidi. In giardino potete privilegiare essenze gradite agli apoidei e lasciare nei punti meno un vista fascine, rami, cumuli di pietre nei quali gli apoidei possano trovare riparo.

Per saperne di più sugli apoidei e sui loro rifugi vi informo che Angelo animerà un laboratorio il prossimo 27 settembre, alle ore 16,00, in occasione della rassegna “Editoria e Giardini” che si terrà a Verbania

Concludo la “saga” degli apoidei con la segnalazione di una interessante pubblicazione in cui mi sono imbattuto on line: “FIORI E API: la flora visitata dalle api e dagli altri apoidei in Europa” di Giancarlo Ricciardelli D’Albore e Francesco Intoppa.

mercoledì 3 settembre 2008

Ancora su Alitalia

Mi sto accorgendo che ultimamente mi sto appassionando un po' di tutto quello che vola. Passo dagli apoidei ad Alitalia! Dalle api ai "mosconi". Scusate ma l'italica impresa del salvataggio della compagnia di bandiera mi affascina.
E poi quella trovata di velocizzare il sistema postale facendo consegnare le lettere da Jackie Stewart, che colpo di genio!
In un precedente post vi avevo detto cosa ne pensa in proposito un gruppo di economisti "traditori" fuggiti dall'Italia per andare a lavorare all'estero. Gente tutt'altro che di sinistra, per intenderci.
Ora ho preparato una paio di altri contributi. Uno è come vede la faccenda un giornale economico on line "La voce" che in un articolo di Michele Polo ci spiega chi ha perso la scommessa di Alitalia, l'altro è il solito comunista di Marco Travaglio, che, dopo averci presentato i 16 capitani coraggiosi, ci conduce per mano in mezzo ai trabocchetti tra Good & Bad Company.
Guardatevi il video quando avete 25 minuti di tranquillità. Da non perdere.