sabato 5 aprile 2008

TEORIA DEI GIOCHI NON A SOMMA ZERO

Sono cresciuto giocando a "briscola chiamata". Ho passato intere domeniche al bar dell'oratorio ciuciando una sola gazzosa, mi sono appassionato, ho vinto e ho perso con niente. Per chi non conosce il gioco la "briscola chiamata" si gioca in cinque, è preceduta da un preludio mercantile nel quale ognuno cerca un "socio" che in molti casi rimarrà segreto il più a lungo possibile, per il resto il modo di contare i punti è identico a quello della briscola. Chi ha chiamato, come premio per la sua temerarietà, se vince la partita guadagnerà due punti ma ne perderà altrettanti in caso di sconfitta, il socio (chiamato) cioè colui che si rivelerà quello con in mano la carta richiesta dal chiamante, vincerà o perderà un punto. Agli altri tre giocatori toccherà un punto a testa, in positivo o in negativo, a seconda che vincano o che perdano la partita.
Con la briscola chiamata ci ho imparato anche l'algebra (e mi sono fermato lì!) perché alla fine di un'intera domenica la somma di tutti i punteggi dei cinque giocatori seduti al tavolo e annotata su lunghissimi foglietti doveva dare zero.
La briscola chiamata e uno dei tanti giochi a somma zero, forse per me il più poetico ma ce ne sono di famosissimi, pensiamo al poker o alla roulette, uno vince, gli altri perdono, quasi una metafora della vita (o almeno di un certo tipo di vita).
Da quando sono diventato "grandicello" mi divertono di più i giochi non a somma zero, cioè quelli dove tutti vincono e cerco di giocarli in tutti i modi, anche, andando controcorrente, in ambito professionale (ma quelli ve li risparmio).
Volevo parlarvi del gioco non a somma zero del GASteropoda lepontino che è un gruppo di acquisto che compra direttamente da piccoli produttori selezionati prodotti tipo parmigiano, carciofi, olio, sott'oli, muscolo di grano, prosecco, caffè ...
In questo gioco guadagnano tutti, anche quelli che non entrano nella relazione:

  • I produttori, accorciando la filiera vendono a prezzi remunerativi
  • I consumatori, comprano prodotti di qualità, a prezzi per loro competitivi
  • I terzi perché le spese di spedizione sono calcolate in maniera forfettaria, tale da non minare la convenienza del prodotto ed il loro surplus, una volta pagato il corriere, viene utilizzato per finanziare progetti di cooperazione decentrata in Senegal ed Equador.

Ma ce n'è di più perché le risorse "accantonate" non vengo utilizzate tali e quali ma costituiscono un quota di cofinanziamento proprio di progetti più complessi e la "quota di cofinanziamento" (20%) consente di raccogliere un ulteriore 80% di risorse pubbliche a favore dell'iniziativa che senza quel 20% di risorse locali non potrebbero attivarsi.

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