domenica 16 marzo 2008

Formazione professionale dei nuovi Paesi dell'Unione

Alcuni anni fa ho partecipato ad un workshop di tre giorni con giovani funzionari dei Paesi in fase di “preadesione” all’Unione Europea.

Mi ha impressionato la preparazione dei giovani partecipanti, la loro perfetta conoscenza dell’inglese, spesso anche di francese e tedesco. I lavori alternavano momenti più formali “di aula” ad altri più liberi, strutturati con la tecnica dell’open space. Alla sera c’erano sempre dei momenti conviviali nei quali si facevano quattro chiacchere.

Non so in quale occasione siamo passati a parlare di istruzione e formazione professionale, era con me un amico e collega di Bari e dei giovani rappresentanti dei paesi allora in preadesione, c’era sicuramente un giovane di una delle tre repubbliche Baltiche ed una ragazza Bulgara (ricordo quest’ultima in particolare, non solo perché era molto carina ma anche perché abbiamo riso del modo di dire “approvare con maggioranze bulgare”).

Noi italiani, al Nord come al Sud abbiamo una visione del sistema della formazione professionale finanziato dai fondi dell’obiettivo 3 dell’UE come di un sistema (salvo lodevoli eccezioni) pensato per il finanziamento degli Enti di formazione più che per analizzare e rispondere ai fabbisogni formativi della società, una sorta di posteggio (strapagato) per "assolvere all’obbligo formativo” di giovani demotivati o espulsi dal mondo dell’istruzione.

Mi ha particolarmente colpito sapere invece che la formazione professionale dei nuovi paesi che ora sono entrati a far parte dell’Unione rappresenta un priorità, un fiore all’occhiello del sistema formativo. Vi è la consapevolezza che i giovani tecnici ben preparati (anche dal punto di vista linguistico) potranno dapprima trovare impiego nelle aree forti dell’Unione, drenando ricchezze verso il loro Paese e, successivamente, trainare lo sviluppo interno dell’economia.

Quanti parallelismi ho trovato con la dolorosa emigrazione dei nostri connazionali degli anni ’50 e ’60, si tratta tuttavia di un esodo più moderno, non più a mani nude per imbracciare un piccone ma assistito dalla competenza, dalla conoscenza un lavoro utile per inserirsi in un mercato globale.

http://db.formez.it/GuideUtili.nsf/1bac62e165abd03cc12570bd002a765b/fa90c2a137b2e79bc12570bc0037c18c?OpenDocument

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