Sono sicuro che questa mail stupirà più di un lettore del mio blog, specialmente quelli che mi conoscono. In un Paese dove tutto è di destra o di sinistra, ricordate la
vecchia canzone di Gaber?
In un Paese in cui anche la droga è "politicizzata", la cocaina è di destra e l'eroina è di sinistra (sarà per questo che i consumi sono in calo?) In questo Paese in cui solo i programmi politici non hanno una "parte" ma sono un "pastone indistinto", un misto di buonismi e di rigori verbali, desidero tessere le lodi dell'impegno, della serietà e della passione anche se sono portati avanti da chi non la pensa come me.
Sto parlando del nuovo Ministro alle Politiche giovanili Giorgia Meloni.
Me ne aveva già parlato bene che si occupa di questi temi e che frequenta i "Palazzi Romani" per motivi professionali. Mi sono rivisto con lui qualche settimana fa per elaborare il lutto della trombata elettorale, eravamo nell'unico lembo desertico del continente europeo e ... pioveva, tanto per dirvi che le cose non sono più come una volta. Le certezze, anche climatiche o meteorologiche, sparite!
In quell'occasione, sparando a zero su tutta una serie di personaggi che stavano riaffacciandosi alla ribalta del palcoscenico tragicomico della politica italiana, il mio amico aveva "salvato" il Ministro, appena nominato, Giorgia Meloni. Credo di aver commentato con un "
La vedremo alla prova dei fatti" e di non aver dato un gran peso alla cosa.
In questi giorni sto leggendo il libro
"Se li conosci li eviti" di
Travaglio/Gomez (ho deciso di alzare le mie transaminasi) che riporta nelle prime pagine l'elenco (in verità sparuto) dei politici "buoni" da salvare della precedente legislatura, ecco cosa si diceva, in tempi non sospetti, cioè ancor prima che ci recassimo al voto, di Giorgia Meloni:
Leader di Azione Giovani, vicepresidente della Camera a ventinove anni, non ha scontato neppure per un giorno il prezzo della prevedibile inesperienza, presiedendo con fierezza e autorevolezza l'aula di Montecitorio. Non ha l'auto blu da ben prima che si cominciasse a parlare di "casta". Ha aperto le feste di An anche a personaggi lontanissimi da loro. Ha presentato proposte di legge per i giovani e per incentivare la natalità. Si è battuta per l'autodeterminazione del Sahara occidentale. Ha saputo dire parecchi no ai vertici del suo partito. Ha dichiarato di avere iniziato a fare politica a quindici anni grazie a Mani Pulite e alla lezione di Paolo Borsellino: non accade di frequente, a quell'età e in quel partito. Una delle poche donne che esisterebbero in politica anche senza quote rosa.Anch'io, per ragioni professionali, ho a che fare con politici, sia pure a livello locale, di destra e di sinistra. Ne ricordo, in particolare uno con il quale, sia pur nella diversità delle reciproche opinioni e non senza qualche contrasto, ho avuto modo di collaborare molto positivamente. Anche i miei collaboratori ne hanno un buon ricordo.
Allora forse questa volta Gaber non aveva ragione: non tutto è di destra o di sinistra l'intelligenza non ha un colore politico. Per la verità Gaber giungeva alle medesime conclusioni anche per qualcos'altro, ecco un passo della canzone " ...
ma un figone resta sempre un'attrazione che va bene per sinistra e destra". Se volete riascoltarla ...