lunedì 22 settembre 2008

Settembre, andiamo. É tempo di migrare.

Settembre, andiamo. É tempo di migrare.
L'incipit della celebre poesia di D'Annunzio ben si adatta all'annuncio che devo fare. Il blog cambia casa! O forse si sdoppia, devo ancora decidere. Ho scelto invece di aprire uno spazio un tantino più impegnato (mica da farsi venire l'ernia dalla fatica) nel quale affrontare temi di cui abbiamo un grande bisogno in questo Paese come: il merito, l'efficienza, la trasparenza, il risparmio energetico, ecc...
Intendo farlo in chiave "glocal" Globale e Locale al tempo stesso riflettendo su temi di carattere generale con un occhio a quello che succede dalle nostre parti. Riuscirò a farlo in "pillole" senza essere noioso? Non lo so è per questo forse che mi terro aperta la porta del precedente blog per tornare a "cazzabubboleggiare".
Dai lettori mi aspetto due cose, che se divento palloso me lo dicano con i loro commenti e, per i più volenterosi, che aprano una finestra e che scrivano sul blog insieme a me.
Si stanno avvicinando le elezioni amministrative e tra poco spunteranno come i funghi i "Soloni" dalla ricetta magica, che vorranno fare ogni cosa per il "bene del territorio", anticipiamoli, apriamo il dibattito sulle cose reali, quelle che davvero si possono fare, con l'impegno, la costanza, la coerenza, la tenacia, la praticità tutte doti di cui è in possesso la "Casalinga di Voghera" ma non i fanfaroni di quel mondo in cui regna il darwinismo alla rovescia della nostra politica.
P.S. una migliore definizione del concetto di "glocalizzazione" la trovate qui, ma è in inglese

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona l'idea. Questo il mio primo contributo: è possibile discutere ed approfondire questioni così importanti senza usare termini come glocal, classe dirigente etc. Per me ormai hanno perso di significato, forse perchè sono una di quelli che volenti o nolenti li sente, li legge e li usa costantemente.

Anonimo ha detto...

ottima iniziativa, io proverò ad essere di stimolo... esmpio:
esiste un modo per avere a disposizione un piccolo dizionario del politichese a servizio del blog?
credo che molti dei futuri ed auspicabili lettori possano avere poca confidenza con termini che diamo per scontati (beati loro) eppure pare corretto che tutti se ne approprino! quindi viva i "glocal" ecc.
altrimenti si rischia di fare come i tg che danno per scontato che noi si sappia dove sono "ossezia", "georgia" ecc. col risultato che molti non capiscono i risvolti che ha sulla nostra vita una guerra apparentemente lontana.
LE PAROLE SONO IMPORTANTI, ANCHE QUELLE "NUOVE"!
cerchiamo di usare le parole per servizio, ovvero facciamoci capire, il che non significa rifiutare i "paroloni" ma spiegarli. :-)
mufasa

Cirano ha detto...

Rispondo ai due commenti anonimi che mi hanno punto sul vivo perché hanno perfettamente ragione. Sono un accanito sostenitore del fatto che non si debba scrivere in "burocratese" o perdersi in "tecnicismi" ma qualche volta ci casco ancora! Dovrete però ammettere che quando posso metto sempre un "link" che aiuta a comprendere il senso delle parole più dissuete. Faccio pubblica ammenda e aggiungo subito nel post originale sulla parola "glocal".
Touché dunque, oltre la famosa canzone di Guccini, Cirano "Non perdona e tocca" ma viene anche toccato. Grazie